Lettera della SIF

ANNO IV N.10 Marzo 2000


Periodico della Società Italiana di Farmacologia - fondata nel 1939
Riconosciuta con D.M. del MURST del 02/01/1996
Iscritta Tribunale di Milano N. 1489 Vol. 62 pag. 459
C.F.: 97053420150 - P.I.: 11453180157

SOMMARIO
 

Dal Consiglio Direttivo
Finanziamenti alla Ricerca
(a cura di Tecnofarmaci)
La Nostra Ricerca
(a Cura di Ennio Ongini)
In Breve
Notizie dall'Università
(a Cura di Francesco Rossi)
Questa volta vi segnaliamo
Farmacologia Clinica
(a cura di Achille Caputi)
Congressi e Corsi di Farmacologia

 
 
 
Dal Consiglio Direttivo
 Torna al sommario
 
Carissimi Soci,
negli ultimi 3 mesi di attività (dicembre 1999 – febbraio 2000), il Consiglio Direttivo della SIF ha promosso le seguenti iniziative:  
I miei più affettuosi saluti
 
                                                        Vincenzo Cuomo
 

 
Protocollo d'intesa SIF - Farmindustria
 
La Società Italiana di Farmacologia (SIF), rappresentata dal Presidente Prof. Vincenzo Cuomo e la Farmindustria, Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica, rappresentata dal Presidente Dr. Gian Pietro Leoni,
 
Premesso
 
che la SIF ha come scopo, tra l’altro, di promuovere lo sviluppo delle scienze farmacologiche in Italia, attraverso la formazione dei ricercatori, la ricerca e la divulgazione delle conoscenze nel settore farmacologico, e che la Farmindustria ritiene strategica la presenza sul territorio nazionale di competenze scientifiche e tecnologiche avanzate nel campo farmacologico che permettano lo svilupparsi della innovazione del farmaco necessaria per sostenere la competizione internazionale,
 
Preso atto


Convengono quanto segue

Nell’ambito della formazione,


Nell’ambito del potenziamento delle attività di ricerca in Italia,


Nell’ambito della promozione della cultura farmacologica italiana, si intende anche sviluppare un programma di attività indirizzato allo studio ed alla divulgazione della Storia della Farmacologia.

Si conviene, inoltre, di costituire sottocommissioni miste SIF-Farmindustria indirizzate ad approfondire i seguenti temi:


Scopo delle Commissioni sarà quello di preparare proposte operative da sottoporre alla approvazione degli Organi Direttivi della SIF e della Farmindustria, tenendo conto di quanto già in atto nell’accordo Farmindustria –CRUI.
 

                          Per Farmindustria                           Per la SIF
                                Dr. Gian Pietro Leoni               Prof. Vincenzo Cuomo

 
 
La Nostra Ricerca (a cura di Ennio Ongini)
 Torna al sommario
 
In Italia ci sono gruppi di ricerca che ottengono risultati di alta qualità. Talvolta, questi sono riconosciuti più a livello internazionale che nazionale: con questa rubrica vogliamo portare all’attenzione alcuni esempi, prendendo spunto da pubblicazioni recenti.
Si prega, pertanto, di segnalare alla segreteria della SIF i lavori accettati per pubblicazione da riviste di elevato “impact factor”.
 
“Dall’Università”
 
A. Copani, F. Condorelli,  A. Caruso, C. Vancheri,  A. Sala, A. M. Giuffrida Stella, P. L. Canonico, F. Nicoletti, and M. A. Sortino.  Mitotic signaling by ß-amyloid causes neuronal death. FASEB J, 13, 2225-2234, 1999.
 
Ne parliamo con il Prof. Ferdinando Nicoletti del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, Sezione di Farmacologia, Università di Catania.
 
Una descrizione dei dati più significativi che emergono da questa ricerca
La ricerca dimostra che il peptide ß-amiloide (il principale costituente delle placche senili della malattia di Alzheimer) induce la riattivazione del ciclo cellulare in neuroni differenziati attraverso una serie di meccanismi biochimici tipicamente osservati in cellule proliferanti. L'aspetto più innovativo è rappresentato dalla dimostrazione che neuroni esposti al peptide ß-amiloide entrano in fase S, come testimoniato dall'analisi quantitativa del DNA per singola cellula al citofluorimetro. La riattivazione del ciclo cellulare nei neuroni è causalmente correlata alla degenerazione apoptotica, in quanto una serie di inibitori del ciclo cellulare (antisenso della ciclina D1, dominante negativo della CDK2, inibitori chimici e TGF-ß) esercitano azione neuroprotettiva.
 
Viene delineato quindi un nuovo percorso per identificare farmaci neuroprotettivi?
Quando si parla di Alzheimer, le implicazioni cliniche di una ricerca di base sono potenzialmente così importanti che bisogna essere molto cauti. Comunque, crediamo di avere individuato degli aspetti nuovi nella degenerazione apoptotica indotta dal peptide ß-amiloide, e i dati suggeriscono che una strategia mirata ad impedire la riattivazione del ciclo cellulare nelle cellule nervose oppure a bloccare la transizione  G1/S potrebbe rallentare il processo neurodegenerativo. Questa è una strada nuova da percorrere nel design di una terapia neuroprotettiva, ma che lascia aperti molti interrogativi. Ad esempio, non sappiamo se un neurone frenato nel suo tentativo di riattivare il ciclo mitotico riacquisti la sua precedente specializzazione funzionale o sia soggetto ad un processo di de-differenziamento. Inoltre la maggior parte dei farmaci che interferiscono con il ciclo proliferativo della cellula sono caratterizzati da un basso indice terapeutico e ciò potrebbe limitarne l'impiego nella malattia di Alzheimer.
 
Quali ostacoli avete dovuto superare?
Gli ostacoli sono stati essenzialmente di tipo tecnico. Innanzitutto abbiamo dovuto determinare le condizioni sperimentali per allestire una coltura neuronale che fosse talmente pura da rendere attendibili i risultati dell'analisi del ciclo cellulare ottenuti al FACS.  L'analisi FACS ha inoltre richiesto un'attenta preparazione dei campioni per la necessità di tripsinizzare e fissare neuroni differenziati senza comprometterne le principali caratteristiche. Infine, un'altra difficoltà è stata ottenere una buona efficienza di trasfezione delle cellule nervose utilizzando vettori lipidici.
 
Il vostro progetto ha suscitato interesse da parte di altri gruppi di avanguardia?
I risultati di questa ricerca sono stati presentati agli ultimi due congressi della Società Americana di Neuroscienze, dove hanno destato un certo interesse tra gli studiosi che esaminano i rapporti tra ciclo cellulare e morte neuronale. In particolare, l'interesse si è incentrato sull'evidenza che una percentuale di neuroni risponde al peptide ß-amiloide sintetizzando nuovo DNA, come indicato dall'analisi citofluorimetrica.
 
Il ruolo dei ricercatori protagonisti del progetto
Il progetto è stato realizzato grazie alla competenza tecnica ed alla dedizione delle Dott.sse Agata Copani e Maria Angela Sortino, che hanno superato le difficoltà logistiche con la loro tenacia. Siamo particolarmente grati al Dr. Arturo Sala dell'Istituto Mario Negri Sud per aver fornito i plasmidi utlizzati per le trasfezioni neuronali.
 


A. Sala, G. Rossoni, F. Berti, C. Buccellati, A. Bonazzi, J. Maclouf, G. Folco. A monoclonal anti-CD18 antibody prevents transcellular biosynthesis of cysteinyl leukotrienes in vitro and in vivo and protects against leukotriene-dependent increase in coronary vascular resistance and myocardial stiffness.
Circulation,  Vol. 101 del 14 marzo 2000 (in press).
 
Ne parliamo con il Prof. Giancarlo Folco del Centro di Farmacologia CardioPolmonare, Facoltà di Farmacia, Università di Milano.
 
Una sintesi dei risultati
I leucotrieni sulfidopeptidici (cys-LT) sono dei potenti contratturanti delle arterie coronarie e causano edema. Noi abbiamo messo a punto un modello di infarto sperimentale utilizzando il cuore di coniglio perfuso secondo Langendorff in presenza di leucociti polimorfonucleati (PMN) ed abbiamo dimostrato che uno stimolo chemiotattico, selettivo per i PMN, causa spasmo coronarico, edema perivascolare e "stiffness" del miocardio che dipendono dalla sintesi di cys-LT. L'uso di un anticorpo monoclonale, selettivo per la subunità CD18 delle  ß2 integrine dei neutrofili, protegge dal danno cardiaco e previene la sintesi di leucotrieni.  Il risultato più significativo di questo studio è che l'adesione dei PMN alle cellule endoteliali rappresenta il momento cruciale della sintesi locale di questi potenti autacoidi vasoattivi, sintesi che può avere importanti ricadute sulla funzionalità coronarica e cardiaca in generale.  Questi risultati forniscono un legame tra danno cardiaco ed evidenze epidemiologiche che indicano in una  elevata conta leucocitaria un fattore di predisposizione per l'infarto del miocardio.
 
Qual è il contributo innovativo nel settore?
Riteniamo di aver messo in evidenza l'esistenza di nuove modalità di comunicazioni intercellulari, con importanti ricadute funzionali a livello vascolare e cardiaco.  Infatti la stimolazione dei soli PMN con frammenti peptidici chemiotattici determina la formazione di Leucotriene A4, un composto instabile che viene in larga parte esportato verso cellule prossimali, quali le cellule endoteliali, per essere metabolizzato secondo modalità che non sono proprie né dei PMN, né delle cellule endoteliali "per se".  Quando si instaurano condizioni di stretta prossimità fisica, come si verifica durante i processi infiammatori e la diapedesi, questo trasferimento diventa molto efficiente e porta alla conversione del LTA4 in cys-LT da parte delle cellule endoteliali.  In un contesto multicellulare la sintesi di cys-LT risulta quindi completamente diversa da quella prevedibile dalla semplice somma dei singoli contributi cellulari. Il nostro lavoro permette di ipotizzare un ruolo, finora insospettato, dei leucotrieni in patologie della parete vascolare a base infiammatoria .
 
Come sono emersi i risultati?
I risultati sono emersi all'inizio con lentezza perchè il modello utilizzato richiede il controllo coordinato di complesse componenti cellulari, d'organo ed analitiche.  Il lavoro pubblicato da Circulation rappresenta la logica evoluzione di un itinerario iniziato nel 1993 con le prime osservazioni sulla biosintesi transcellulare dei cys-LT a livello coronarico e sulle loro ricadute funzionali.  Successivamente abbiamo studiato la modulazione farmacologica, sia prendendo come obiettivo le sole cellule circolanti (PMN), sia i soli vasi coronarici, sia il sistema nel suo complesso.  Ciò che emerge chiaramente è che ogni manovra farmacologica volta ad ostacolare la interazione fra PMN donatori di LTA4 e cellule endoteliali si accompagna ad una diminuita sintesi di cys-LT con conseguente cardioprotezione.  Quando invece si instaurano condizioni di aumentata adesione, come in assenza di monossido di azoto, la sintesi di cys-LT è fortemente aumentata con gravi ripercussioni sulla funzionalità coronarica e cardiaca in generale. Inoltre, in tali condizioni, la cellula endoteliale fornisce acido arachidonico ai PMN, che lo utilizzano in uno specifico "pool" dedicato alla sintesi di LTA4;  il dialogo fra cellule è quindi bidirezionale ed in grado di autoamplificarsi.
 
L’articolo è dedicato a J Maclouf.  Puoi spiegare?
Jacques è scomparso prematuramente nel luglio 1998.  Tutta la nostra ricerca sulla biosintesi transcellulare è stata vissuta insieme, quasi quotidianamente, e trae spunto da sue osservazioni sulla cooperazione nel metabolismo degli eicosanoidi fra cellule circolanti e cellule della parete vascolare.  Jacques è stato un amico vero, che ho conosciuto più di 20 anni fa, durante il periodo di ricerca svolto al Karolinska Institutet di Stoccolma sotto la guida di Bengt Samuelsson.  Da allora sia i rapporti personali che quelli fra i nostri laboratori sono stati molto stretti e la sua perdita rappresenta un grande vuoto umano e scientifico, perchè la morte lo ha colto in un momento di straordinaria  creatività.
 
Il contributo dei tuoi collaboratori?
Devo chiarire che il mio contributo a questo lavoro è modesto e che i risultati che dal '93 ad oggi ci hanno così gratificato sono il merito di giovani ricercatori che non si sono mai persi d'animo, anche in momenti in cui sembrava che non saremmo mai riusciti a cogliere le chiave di lettura di queste interazioni cellulari.  Per esempio, il Dott. Angelo Sala conosce in maniera profonda la farmacologia e la biochimica degli eicosanoidi e collabora attivamente con il gruppo di Robert C Murphy a Denver.  Questa collaborazione è preziosa e ci ha permesso di chiarire alcuni aspetti totalmente innovativi della biosintesi di LTA4, che abbiamo recentemente pubblicato su J Biol Chem (274:28264-28269, 1999).
Inoltre, la Dott.ssa Carola Buccellati ed il Dott. Giuseppe Rossoni hanno saputo coordinare in modo impeccabile le loro competenze di farmacologia cellulare e cardiovascolare. Infine devo ricordare che questo lavoro è frutto della collaborazione con il Prof. F Berti, che mi ha introdotto nel mondo degli eicosanoidi 30 anni orsono ed il cui entusiasmo "contagioso" non è mai venuto meno.
 
“Dall’Industria”
 
C’é il luogo comune che in Italia si faccia poca ricerca farmaceutica. In parte é vero, soprattutto se ci si confronta con i Paesi di riferimento; tuttavia, ci sono realtà interessanti, dove laureati in discipline biomediche fanno ricerca di primo livello. Con questo breve resoconto vogliamo segnalare un esempio significativo.
 
DOMPE’

Il Centro Ricerche Dompé (CRD),  a L’Aquila dal giugno 1993, si sviluppa su una superficie di 13.500 metri quadrati di uffici e laboratori, con un Auditorium della capienza di 300 persone. E’ un gruppo di circa 100 ricercatori, con competenze distribuite in Farmacologia, Biotecnologie, Chimica e Sviluppo Farmaceutico.
Il CRD, oltre ad un impianto pilota chimico, ha ora anche un Impianto Biotecnologico per la produzione di proteine ricombinanti per studi clinici di Fase I/II.
 
Ne parliamo con il Dr. Francesco Colotta, Direttore Ricerca e Sviluppo della Dompé.
 
Quali sono gli obiettivi del Centro Ricerche?
Il CRD ha il compito di sostenere la crescita interna della Dompé.  E’ nostra convinzione che gli investimenti in R&S possano, se strategicamente ben impostati, generare un valore che è diversi multipli rispetto all’investimento iniziale. La crescita per vie esterne è probabilmente meno rischiosa ma potenzialmente meno remunerativa.
 
Quale strategia avete adottato?
Il rischio intrinseco di insuccesso di un progetto di R&S, specie in ambito farmaceutico, è molto elevato, tanto più quando, come nel nostro caso, non è possibile fare affidamento sui grandi numeri. Diventa quindi vitale applicare una strategia che possa minimizzare il rischio di insuccesso di ciascun progetto. A tal fine, ciascuna idea o progetto vengono attentamente valutati sulla base di una serie di criteri.  Solo i progetti più convincenti vengono implementati, gli altri non vengono considerati.  I criteri di selezione sono ben noti (medical need, analisi della competizione, fattibilità degli studi clinici, solidità scientifica del progetto, identificazione di un target molecolare selettivo e rilevante), e questo è il motivo per cui nei nostri project team sin dall’inizio vengono coinvolte sia la Direzione Medica che la Direzione Affari Regolatori.
Due criteri forse meritano un commento ulteriore. La solidità scientifica di un progetto rappresenta un criterio ovvio, ed è per questo che curiamo con particolare attenzione la scelta dei nostri partner accademici, la cui reputazione scientifica internazionale incrementa di per sé il valore del portfolio progetti.
Un ulteriore criterio di scelta è se il progetto rientra in una delle nostre aree strategiche, aree cioè nelle quali da una parte possiamo vantare una cultura scientifica e tecnica tale da renderci competitivi e che dall’altra rappresentano aree nelle quali c’è spazio dal punto di vista del medical need.  Tali aree sono:  Infiammazione, Cancro e Patologie relate al Cancro.
 
Quali sono i progetti di R&S più significativi oggi?
Per rispondere in poche parole a questa domanda mi focalizzerei su due progetti. Il primo riguarda una nuova classe di inibitori dell’attività biologica della citochina IL-8.  La maggioranza delle citochine sono in genere ridondanti e quindi si prestano poco ad un approccio farmacologico, IL-8 è invece patogenetica in alcune situazioni patologiche, e quindi rappresenta un target molecolare selettivo e rilevante. I nostri inibitori sono le prime ed uniche molecole chimiche semplici in grado di inibire la trasduzione del segnale innescato da IL-8, mentre i potenziali competitors hanno solo molecole di natura proteica (anticorpi, i cui svantaggi rispetto a molecole organiche semplici sono ovvii), o inibitori del binding di IL-8 al suo recettore.  Riteniamo che i nostri inibitori possano rappresentare un nuovo approccio terapeutico in quelle situazioni nelle quali vi è un danno tissutale determinato dal reclutamento di leucociti in tessuti ischemici (infarto del miocardio, stroke ischemico, danno ischemico degli organi trapiantati).
Il secondo progetto per noi strategico è quello relativo alla radioimmunoterapia del carcinoma dell’ovaio. Si tratta di un progetto in collaborazione con l’Istituto dei Tumori di Milano.  Il progetto prevede il clonaggio e la produzione di un frammento Fab di un anticorpo monoclonale completamente umano, specificamente diretto contro un determinante di superficie delle cellule di carcinoma dell’ovaio.  I risultati ottenuti fino ad ora e la collaborazione con l’Istituto dei Tumori credo rappresentino ottimi motivi per investire in questo progetto.
Nel contesto di una strategia che deve tentare di equilibrare progetti ad alto rischio con progetti meno rischiosi, vorrei inoltre menzionare progetti a breve-medio termine per generare nuove formulazioni che possano avere un mercato significativo, perché più convenienti per il paziente o perché più interessanti per il medico.  R&S ha generato parecchie formulazioni in questo senso, formulazioni che ancora oggi sostengono il listino della Dompé.
 
Quali sono le tecnologie sulle quali state investendo per il futuro?
R&S sta investendo in maniera significativa in due piattaforme tecnologiche, le cui potenziali applicabilità sono molto ampie e sono sfruttabili per patologie diverse. La prima tecnologia è quella del clonaggio e della produzione di monoclonali completamente umani in E. coli. E’ nostra convinzione che la generazione di anticorpi completamente umani, che per definizione superano alcuni problemi dei monoclonali umanizzati usati tutt’oggi, rappresenta il futuro dell’utilizzo dei monoclonali in terapia.  Le potenziali applicabilità dei monoclonali umani sono innumerevoli, specie in campo oncologico.
La seconda tecnologia su cui stiamo investendo, peraltro con risultati assai significativi, è quello dei liposomi. In particolare, abbiamo generato un tipo di liposomi che è in grado di effettuare drug delivery al follicolo pilifero. Riteniamo che questa tecnologia abbia importanti applicabilità in campo farmaceutico, per veicolare al bulbo pilifero principi attivi per patologie diverse. Noi siamo particolarmente focalizzati in questo momento sulla citoprotezione del bulbo pilifero in corso di chemio- e radioterapia.
 
Un commento finale
Fare R&S in un’Azienda delle nostre dimensioni vuol dire esporsi ad un grosso rischio. Siamo però convinti che pur non potendo contare sui grandi numeri come le multinazionali, sia possibile, con un approccio il più possibile razionale nella scelta dei progetti e nella gestione organizzativa, ottenere risultati significativi. E’ questa la scommessa che la Dompé ha fatto e continua a fare. Credo che, se sapremo razionalizzare il più possibile le grandi scelte strategiche così come le scelte operative di tutti i giorni, insieme ad una giusta dose di buona sorte, potremo dimostrare che la scommessa è vincente e che è ancora possibile, anche senza l’approccio muscolare dei grandi numeri, generare molecole con una reale applicabilità in terapia.
 
 
Notizie dall'Università (a cura di Francesco Rossi)
 Torna al sommario
 

Decreto relativo ai rapporti Università-SSN.  Sulla G.U. n. 8 del 12.1.2000 è stato pubblicato il D.Lgs n. 517 del 21.12.99 che disciplina i rapporti tra Servizio Sanitario Nazionale (SSN) ed Università.  Esso rivoluziona i rapporti tra le Facoltà Mediche ed il SSN. In sintesi questi i principali punti:
a) per un periodo transitorio di quattro anni le Aziende Ospedaliero-Universitarie si articoleranno in due tipologie: 1) aziende ospedaliere universitarie (attuali Policlinici Universitari a gestione diretta),
2) aziende ospedaliere integrate (attuali presidi ospedalieri nei quali insiste la prevalenza del Corso di laurea in Medicina e Chirurgia). Al termine dei quattro anni si dovrà pervenire al modello unico di Aziende Ospedaliero-Universitarie (AOU) dove, di fatto, l'incidenza e l'interferenza delle Regioni saranno senz'altro maggiori di quanto avviene attualmente;
b) le AOU saranno organizzate in modelli dipartimentali articolati in strutture complesse e semplici. Il Direttore del Dipartimento è nominato dal Direttore generale dell'Azienda di intesa con il Rettore;
c) organi dell'Azienda sono il Direttore Generale, il Collegio sindacale e l'Organo di indirizzo; in quest'ultimo, membro di diritto è il Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, e non potranno far parte di esso i componenti della Facoltà di Medicina e Chirurgia né i dipendenti dell'Azienda;
d) il personale universitario risponde al Direttore generale sull'adempimento dei doveri assistenziali;
e) l'attribuzione e la revoca ai docenti universitari di incarico di direzione di una struttura complessa è effettuata dal direttore generale d'intesa con il Rettore e sentito il Direttore di Dipartimento;
f) i docenti universitari sono tenuti all'opzione per l'attività assistenziale intramuraria (definita esclusiva) o per l'attività extramuraria.  In mancanza di opzione si intenderà che il docente abbia optato per l'attività esclusiva. L'opzione per l'attività esclusiva può essere modificata solo in caso di mutamento dello stato giuridico o del settore scientifico-disciplinare di appartenenza, o in corso di trasferimento ad Ateneo di altra Regione, o in caso di cessazione di periodo di congedo o aspettativa di durata non inferiore ad 1 anno.  I docenti nominati in ruolo successivamente all'entrata in vigore del presente decreto possono svolgere solo attività esclusiva.  L'opzione per l'attività esclusiva è requisito necessario per l'attribuzione di incarichi di direzione.  L'opzione per l'attività extramuraria può essere modificata ogni anno e tale attività non può essere svolta nelle strutture accreditate con il SSN.  Entro 45 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto i professori e i ricercatori universitari esercitano l'opzione.
g) Gli incarichi di natura professionale e quelli di direzione attribuiti ai docenti universitari sono sottoposti a valutazioni e verifiche;  il Direttore generale può sospendere i docenti dagli incarichi assistenziali;
Come si evince da alcuni punti del presente decreto, esso modifica sostanzialmente i rapporti tra l'Università e il SSN e soprattutto lede lo stato giuridico dei professori e ricercatori delle Facoltà mediche italiane.

Regolamento sull'autonomia didattica degli Atenei.  E' stato pubblicato sulla G.U. n. 2 del 4.1.2000 il D.M. n. 509 del 3.11.99 concernente il regolamento sull'autonomia didattica degli Atenei. Esso detta disposizioni concernenti i criteri generali per l'ordinamento degli studi universitari e determina la tipologia dei titoli di studio; in base ad esso le Università con propri regolamenti didattici disciplineranno i propri corsi di studio.

In particolare l'art. 3 stabilisce che le Università rilasciano: la laurea (1° livello) e la laurea specialistica (2° livello), il diploma di specializzazione, il dottorato di ricerca e il master di 1° e 2° livello.
Per la laurea sono richiesti 180 crediti avendo fissato in 60 crediti l'impegno annuo di uno studente (ogni credito equivale a 25 ore di lavoro); per la laurea specialistica 300 crediti compresi quelli già acquisiti dallo studente e riconosciuti validi; per il diploma di specializzazione tra 300 e 360 crediti;  per il master almeno 60 crediti oltre la laurea e la laurea specialistica.
I corsi di studio dello stesso livello e con gli stessi obiettivi formativi sono raggruppati in classi che sono individuate da uno o più decreti ministeriali.
Per l'ammissione ad un corso di laurea occorre il diploma di scuola secondaria superiore, ad un corso di laurea specialistica la laurea, ad un corso di specializzazione almeno la laurea, ad un corso di dottorato la laurea specialistica.
Particolare importanza assumono i regolamenti didattici di Ateneo che dovranno concretizzare le linee di principio di questo regolamento nei diversi ordinamenti didattici.  Le Università dovranno adeguare i loro ordinamenti didattici al presente regolamento entro 18 mesi dalla pubblicazione nella G.U. del decreto ministeriale che individua le classi dei corsi di studio.  Molte altre novità sono contenute in questo regolamento, ma per motivi di spazio non è possibile segnalarle.  Per il testo completo si rimanda al sito internet del MURST (www.murst.it)
 
Cofinanziamento.  Con il D.M. n. 10 del 13.1.2000 è stata bandita la selezione per il cofinanziamento dei programmi di ricerca di rilevante interesse nazionale. Con il D.M. n. 11 di pari data è stata bandita la selezione per le richieste di cofinanziamento dei centri di eccellenza della ricerca. Entrambi i bandi di selezione scadono il 31 marzo 2000. Il testo di ogni decreto è consultabile sul sito internet del MURST.
 
 
Farmacologia Clinica (a cura di Achille Caputi)
 Torna al sommario
 
Relazione sul Censimento dei Soci SIF che svolgono Attività nei Comitati Etici
 
Nell’ambito degli obiettivi prioritari definiti dal Prof. Cuomo a seguito della Sua elezione a Presidente della SIF, al punto 4 veniva identificato un “Programma di aggiornamento/confronto per i Soci membri di Comitati Etici” da svolgersi in collaborazione con la Sezione Clinica e sulla base del documento: “ Il ruolo del farmacologo nei Comitati Etici”.
Per questo motivo a settembre del 1999 tutti i soci SIF hanno ricevuto una lettera a firma Prof. Cuomo, volta a censire i Soci che svolgono attività nei CE o che in futuro ne faranno parte.
Al questionario hanno risposto 88 Soci di cui 70 appartenenti ad uno o più Comitati Etici.  Per quanto riguarda il titolo di studio la laurea più frequente è quella in Medicina e Chirurgia (66/88) mentre in merito alla posizione accademica 42/88 risultano essere Professore Ordinario, 30 Professore Associato ed 11 Ricercatore; hanno risposto anche 2 Consulenti, 1 Dottorando ed 1 Direttore Medico di Azienda Farmaceutica;  in un caso la posizione non è nota.
Se si analizzano le risposte dei 70 Soci che fanno parte dei CE, si osserva una loro distribuzione piuttosto omogenea sotto il profilo territoriale: 30 al Nord, 23 al Centro e 17 al Sud ed Isole. In 14/62 casi, il Socio svolge attività di Presidente di CE ed in 2 casi di Vice Presidente.
In qualche caso inoltre il Socio è presente in più CE fino ad un massimo di 4 Comitati.
Tutti hanno accolto con favore l’idea di partecipare ad un progetto che consenta di condividere le esperienze personali nei CE e di porre le basi per una strategia di comportamento omogeneo.
Per questo motivo, in accordo alla SSFA, la SIF Clinica sta programmando un primo incontro che dovrebbe aver luogo nei prossimi mesi.
 
                                                              Nicola Braggio
 
Farmacovigilanza
Il sito web: www.farmacovigilanza.org viene continuamente aggiornato. Si segnala che sul sito sono presenti sezioni specialistiche su “Fitovigilanza” (reazioni avverse da erbe medicinali) e su “SOS droga” (tossicità conseguente uso e abuso di droghe).
 
 
Finanziamenti alla Ricerca (a cura di Tecnofarmaci)
 Torna al sommario
 
Il D. Lgs. n.297/99 - che riordina la normativa riguardante il sostegno della ricerca scientifica e tecnologica - prevede alcune interessanti norme riguardanti il mondo universitario.  I regolamenti attuativi sono di imminente pubblicazione.
 
Art. 2. Soggetti ammissibili:
d)  Società, consorzi e società consortili comunque costituite, con partecipazione ... università, enti di ricerca, ENEA, ASI, società di assicurazione, banche ...
e)  Società di recente costituzione ovvero da costituire, finalizzate all'utilizzazione industriale dei risultati della ricerca, ... con la partecipazione azionaria o il concorso, o comunque con il relativo impegno di tutti o alcuni tra i seguenti soggetti:
1)  professori e ricercatori universitari, personale di ricerca dipendente da enti di ricerca, ENEA e ASI, nonché dottorandi di ricerca e titolari di assegni di ricerca ...
Art. 3. Attività finanziabili:
c)  Interventi di sostegno all’occupazione nella ricerca industriale, come definita ai sensi dell’articolo 1, comma 2, alla mobilità temporanea dei ricercatori e alla connessa diffusione delle tecnologie:
1)  le assunzioni di titolari di diploma universitario, di diploma di laurea, di specializzazione e di dottorato di ricerca per avviamento ad attività di ricerca, da parte di soggetti industriali e assimilati;
2)  i distacchi temporanei di cui al comma 2;
3)  l’alta formazione di ricercatori e tecnici di ricerca operanti nel settore industriale;
4)  l’assunzione, da parte di soggetti industriali e assimilati, di oneri relativi a borse di studio concesse per la frequenza a corsi di dottorato di ricerca, nel caso il relativo programma di ricerca sia concordato con il medesimo soggetto industriale o assimilato;
d)  Interventi di sostegno ad infrastrutture, strutture e servizi per la ricerca industriale, come definita ai sensi dell’articolo 1, comma 2, e per la diffusione delle tecnologie:
2)  il personale di ricerca, dipendente da enti di ricerca, ENEA, ASI, nonché i professori e i ricercatori universitari, possono essere temporaneamente distaccati, ai sensi del presente comma, presso soggetti industriali e assimilati, con priorità per piccole e medie imprese nonché presso i soggetti assimilati in fase d’avvio e le iniziative economiche di cui al comma 1, lettera b), numero 1), su richiesta degli stessi soggetti e previo assenso dell’interessato, per un periodo non superiore a quattro anni, rinnovabile una sola volta. Il personale distaccato mantiene il rapporto di lavoro con il soggetto da cui dipende e l’annesso trattamento economico e contributivo. Il servizio prestato durante il periodo di distacco costituisce titolo valutabile per le valutazioni comparative per la copertura di posti vacanti di professore universitario e per l’accesso alle fasce superiori del personale di ricerca degli enti. Il distacco avviene sulla base di intese tra le parti che regolano le funzioni, le modalità di inserimento e l’attribuzione di un compenso aggiuntivo da parte del destinatario. Le università e gli enti di ricerca, nell’ambito della programmazione del personale, l’ENEA, l’ASI, possono ricevere contributi a valere sul Fondo di cui all’articolo 5, per assunzioni a termine in sostituzione del personale distaccato
 
In Breve
 Torna al sommario
 
Questa volta vi segnaliamo
 Torna al sommario
 
Ristrutturazione in corso al CNR
Gian Luigi Gessa
Membro del Comitato di Consulenza Scientifica del CNR
 
Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) si trova in uno stato avanzato di riordino e sviluppo, e se da un lato intende proseguire la lunga tradizione di finanziamento di progetti finalizzati al miglioramento della salute pubblica e della qualità della vita della popolazione, dall’altro ha necessità di snellire le procedure burocratiche e di limitare la frammentazione degli organi di ricerca. In quest’ottica il Comitato di Consulenza Scientifica del CNR ha proposto di privilegiare quelle attività caratterizzate da uno sviluppo scientifico e tecnologico rapido, i cui obiettivi fossero chiaramente identificabili a breve-medio termine e i cui prodotti attesi fossero altrettanto facilmente misurabili. Le proposte operative sono state costruite attorno a specifici progetti chiave scelti con il chiaro intento di favorire la competitività del nostro paese in tema di ricerca e sviluppo e di migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. I progetti chiave sono focalizzati su esigenze di sviluppo socioeconomico con un occhio di riguardo alle esigenze di mercato in aree come il miglioramento degli alimenti, il controllo delle malattie, lo studio della attività cellulare, lo sviluppo della agricoltura e degli allevamenti (di terra e di mare), e del raggiungimento di una più sana età avanzata. Non appare infatti più prescindibile la necessità di operare secondo logiche di mercato che possano convertire i risultati attesi in prodotti di ricchezza che consentano al CNR di agire come soggetto imprenditoriale, autonomo e innovativo nel panorama italiano ed europeo. Questa capacità dipende in gran parte dalla misura in cui si riuscirà a favorire l’interazione tra i diversi progetti / gruppi ed, in tal senso, è fortemente supportata la fusione tra preesistenti Istituti o Centri di Studio per la costituzione di Istituti Nazionali, di cui quello di Vulcanologia e quello di Neuroscienze sono un primo esempio.
Infine il supporto ad iniziative quali finanziamenti per le infrastrutture, la disseminazione dei risultati e il training del personale, nonché le interazioni con le piccole e medie imprese o comunque con fonti di finanziamento esterno, considerati complementari allo sviluppo della ricerca dovranno essere supportati secondo quanto previsto nei nuovi regolamenti del CNR.
 
 
Congressi e Corsi di Farmacologia
 Torna al sommario
 
2000
 
- 3 marzo, Milano. Parco Scientifico San Raffaele, via Olgettina 58, Milano. I° Convegno Monotematico SIF. Nocicettina ed il recettore ORL-1: prospettive terapeutiche.
Per informazioni:
Dr.ssa R. Bertorelli, Centro Ricerche Schering-Plough, Via Olgettina, 58, Milano Tel. 02-21219216, Fax 02-21219253   (rosalia.bertorelli@spcorp.com)  o Dr. G. Calò, Università di Ferrara, Via Fossato di Mortara, 17, Ferrara Tel 0532-291221, Fax 0532- 291205 (g.calo@unife.it).
 
- 10-11 marzo, Bari, Workshop 2000.  Emerging Development in Ion Channel Involvement in Muscular and Cardiac Hereditary Diseases: from Gene Dysfunction To Pharmacological Therapy.
Per informazioni:
Prof. D. Conte Camerino. Tel and fax: 080-5442801 (conte@farmbiol.uniba.it)
 
- 12-18 marzo, Tutta Italia. Brain Awareness Week. Settimana dedicata alla diffusione di “cultura scientifica” sulle neuroscienze. Previsti numerosi eventi.
Per informazioni:
Prof Gennaro Schettini, E-mail: schettini@ermes.cba.unige.it oppure sito SINS, http://users.unimi.it/endomi/SINS/

- 31 marzo, Padova.  II° Convegno Monotematico SIF.  Fattori endogeni, farmaci e rimodellamento cardiovascolare
Per informazioni:
Prof. Sisto Luciani, Dip. Farmacol. e Anestesiologia, L.go Meneghetti 2, 35131 Padova;   E-mail: luciani@ux1.unipd.it
 
- 11 aprile, Milano, Università Statale, via Festa del Perdono.  I°  Corso sui brevetti e proprietà intellettuale.  Il  primo di una serie di corsi del gruppo di lavoro  CRUI-Farmindustria.
Per informazioni:
Dr Andrea Pulazzini:, ThinkTank, Via Mellerio, 3 20123 Milano. Tel. 02-86465015. Fax 02-86465017;  Email: aptt@iol.it
 
- 27 maggio, Napoli.  III° Convegno Monotematico SIF.  Cannabis e recettori per i cannabinoidi.
Per informazioni:
Dr. Angelo A. Izzo, Dip. Farmacol. Sperimentale, Via Montesano 49, 80131 Napoli.  Tel.: 081-7486432 (439); E-mail: aaizza@unina.it

 
- 7-10 giugno, Cagliari. XII Congresso della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia: La Neuropsicofarmacologia nel terzo millennio: un tributo a Gian Luigi Gessa
Per informazioni: Segreteria Organizzativa Corsi & Congressi - Via Ghibli, 8 - 09126 Cagliari.
Tel.: 070-383373 - Fax: 070-3837102 - E-mail: NPF@corsicongressi.com


- 24-28 Giugno, Brighton. Forum of European Neuroscience (FENS 2000).
Per informazioni:
Intermarket, tel 01273 325315; Fax 01273 323882; E-mail: intermkt@pavilion.co.uk
 

- 10-14 luglio, Stresa, Lago Maggiore. MDO2000 (13th International Symposium on Microsomes and Drug Oxidations).
Per informazioni: Prof. F. de Matteis, Farmacologia - Via Pietro Giuria, 13 - Università di Torino.
Tel.: 011-6707792 - Fax 011-6707788 - E-mail: fdem@medfarm.unito.it
Oppure: Dr. M. Di Paolo c/o M.A.F. Servizi, Torino
Tel.: 011-505900 - Fax: 011-505976 - E-mail: mdipaolo@matservizi.it
 
- 15-20 luglio, Firenze. VII World Conference on Clinical Pharmacology and Therapeutics (CPT2000)
Il Congresso Mondiale di Farmacologia Clinica e Terapia è il risultato della collaborazione fra lo IUPHAR, Division of Clinical Pharmacology, e l’European Association for Clinical Pharmacology and Therapy (EACPT).
Per informazioni: Prof. Giampaolo Velo, Istituto di Farmacologia - Policlinico Borgo Roma - 37134 Verona.
Tel.: 045-500408/8074899 - Fax: 045-581111 - E-mail: gpvelo@farma.univr.it
 
- 21-23 settembre,Verona. European Society of Pharmacovigilance.  8th Annual Meeting
Per informazioni:
Scientific secretariat.  Tel: 045-8098611,  045-8074244;  Fax: 045-581111;  E-mail: esop@sfm.univr.it;
Web site:  www.sfm.univr.it/esop
 
- 2-4 ottobre, Certosa di Pontignano, Siena.  IV Seminario Nazionale per Dottorandi in Farmacologia e Scienze Affini.
Per informazioni: Prof. Giampietro Sgaragli, 0577-41255; 0577-48724   Fax: 0577-7281928   E-mail: farmacologia@unisi.it. Web site. http://www.unisi.it

- 18-21 dicembre, Birmingham. Joint Meeting of the British and Italian Pharmacological Societies.
Per informazioni:
Ms Pamela Dale, BPS Office, London;  Tel.:  0044 171 4170111;  E-mail:  pd@bphs.org.uk
 



Errata Corrige
Nel numero di dicembre della Lettera della SIF, è stato erroneamente riportato il nome di battesimo del Prof. Velo. Il Prof. Velo si chiama Giampaolo e non Giancarlo.  Inoltre abbiamo scritto che è Presidente dell’EACPT, mentre invece è Chairman.  Ci scusiamo dell’inconveniente.
 


SIF - Società Italiana di Farmacologia
 
CONSIGLIO DIRETTIVO

Presidente: Vincenzo Cuomo

Consiglieri: Pier Luigi Canonico, Giorgio Cantelli Forti, Walter Fratta, Giovanni Gaviraghi, Carlo Riccardi, Francesco Rossi, Cesare Sirtori

Segretario: Alessandro Mugelli

Past President: Giancarlo Pepeu
 

Sede del Segretario:
Dip. Farmacologia - Viale Pieraccini 6, 50139 FIRENZE
Tel: (055) 4271264 - Fax: (055) 4271265/80
E-mail: mugelli@pharm.unifi.it

Segreteria Organizzativa:
Viale Abruzzi 32, 20131 Milano
Tel: (02) 29520311/29513303 - Fax: (02) 29520179
E-mail: sifcese@comm2000.it

Comitato di redazione: Vincenzo Cuomo, Alessandro Mugelli, Francesco Rossi

Direttore responsabile: Ennio Ongini