Lettera della SIF

ANNO I  N.5   Dicembre 1998


 
Periodico della Societa'  Italiana di Farmacologia - fondata nel 1939
Riconosciuta con D.M. del MURST del 02/01/1996
Iscritta Tribunale di Milano N. 1489 Vol. 62 pag. 459
C.F.: 97053420150 - P.I.: 11453180157
 

 
SOMMARIO
 
Saluto del Presidente
La Nostra Ricerca
(a cura di Ennio Ongini)
In Breve
Questa volta vi segnaliamo
Farmacologia Clinica
(a cura di Achille Caputi)
Congressi e Corsi di Farmacologia

 
 
Saluto del Presidente
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Cari Soci,

dal 24 al 27 Settembre si è tenuto alla Certosa di Pontignano, alle porte di Siena, il II° Seminario per i Dottorandi in Farmacologia e Scienze Affini.
Hanno partecipato alla riunione 59 dottorandi, dei quali 19 dell'ultimo anno, e inoltre 15 laureati o laureandi che sperano di essere ammessi al prossimo ciclo. Purtroppo i docenti presenti erano solo 25. Come nel I° Seminario, i dottorandi dell'ultimo anno hanno presentato la loro tesi sotto forma di comunicazione orale, gli altri sotto forma di poster. In generale, il livello delle presentazioni sia orali che poster è stato buono, ben poche potevano essere considerate insufficienti, mentre alcune sono state veramente eccellenti. I docenti si sono impegnati per rendere le discussioni vivaci e utili per lo sviluppo delle ricerche oggetto delle tesi. A differenza del I° Seminario verso il quale vi erano state diverse critiche, tutti i dottorandi hanno dato un giudizio positivo di questa riunione e hanno ritenuto utili sia il confronto con i docenti e i colleghi e sia i suggerimenti ricevuti. Il successo ottenuto, merito anche della perfetta organizzazione curata dal Prof. Giampietro Sgaragli e dalla signora Maria Luisa Valacchi, segretaria dell'Istituto di Farmacologia e Farmacognosia di Siena, ai quali la SIF è molto grata, ha convinto il Consiglio Direttivo a programmare il III° Seminario per il 20-22 Settembre 1999. Tuttavia per fare in modo che il Seminario sia veramente utile e diventi un'istituzione della Società, è necessario un maggior impegno da parte di tutti i docenti, soprattutto da parte dei coordinatori dei dottorati. Da alcune sedi sono venuti diversi dottorandi e nessun docente. Il costo del soggiorno è contenuto, l'atmosfera nella Certosa è molto piacevole, attorno vi è una splendida campagna senese con le torri della città che si stagliano contro il cielo a pochi chilometri e l'entusiasmo e l'impegno culturale dei giovani si meritano l'attenzione dei loro docenti. C'è sempre qualche cosa da imparare, come è successo a me guardando i poster di biologia molecolare.
Ma a proposito di biologia molecolare, della cui importanza siamo per altro tutti pienamente convinti, volevo segnalare quanto dettomi dal responsabile della ricerca sul SNC della Bayer in Germania, incontrato a un recente congresso: ogni settimana ricevo decine richieste di lavoro da parte di giovani biologi molecolari, ma quelli che mi mancano adesso sono i giovani farmacologi che sappiano lavorare in vivo. D'altra parte chimica combinatoriale e High Throughput Screening permettono di esaminare un numero elevatissimo di molecole in pochi mesi, ma quando agonisti o antagonisti attivi a concentrazioni anche subnanomolari a livello dei recettori clonati ed espressi in cellule in cultura sono stati identificati, bisogna pur vedere cosa fanno in un sistema biologico integrato quale è l'animale, prima di verificare l'attività terapeutica nell'uomo.
L'autunno ha visto le chiamate da parte delle Università che li hanno scelti (o che li devono accogliere), dei soci vincitori del Concorso per Associati. Di loro si parla in altra parte della Lettera, ma come Presidente desidero far loro gli auguri di buon lavoro didattico e scientifico nella loro nuova posizione. L'autunno ci ha anche portato un nuovo Ministro dell'Università e Ricerca dal nome floreale. Ci auguriamo che, con lo slancio del neofita, riesca ad ottenere dalla Finanziaria qualche miliardo in più per la nostra asfittica ricerca e che la via dell'autonomia universitaria tracciata dal ministro Berlinguer sia mantenuta.
Infine, quando questa lettera vi arriverà saremo già alle porte dell'inverno e sarà tempo di farvi gli auguri delle feste. Ma lo faremo per e-mail dato che ormai abbiamo in rete gli indirizzi di quasi tutti i soci.

Cordiali saluti

                                                                                                                          Giancarlo Pepeu

 
 
La Nostra Ricerca (a cura di Ennio Ongini)
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In Italia ci sono gruppi di ricerca che ottengono risultati di alta qualità. Talvolta, questi sono riconosciuti più a livello internazionale che nazionale: con questa rubrica vogliamo portare all’attenzione alcuni esempi, prendendo spunto da pubblicazioni recenti.
Si prega, pertanto, di segnalare alla segreteria della SIF i lavori accettati per pubblicazione da riviste di elevato “impact factor”.
 
“Dall’Università”
 
Grohmann U., Belladonna M.L., Bianchi R., Orabona C., Ayroldi E., Fioretti M. C., Puccetti P.
IL-12 acts directly on DC to promote nuclear localization of NF-kB and primes DC for IL-12 production.
Immunity 9: 315-323, 1998.
 
Ne parliamo con la Prof.ssa Ursula Grohmann e con il Prof. Paolo Puccetti della Sezione di Farmacologia, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Scienze Biochimiche, Università di Perugia.
 
Potete esporre brevemente i vostri risultati?
 
Nell'ambito della famiglia di ormoni proteici del sistema immunitario noti come citochine, interleuchina 12 (IL-12) suscita un grande interesse per la sua capacità di agire da iniziatore di risposte immunitarie verso generici antigeni.
Nel presente studio, abbiamo identificato un nuovo bersaglio cellulare per le azioni di IL-12, e cioè le cellule dendritiche (DC), abbiamo descritto una nuova isoforma del recettore per IL-12, e identificato nuovi meccanismi trasduzionali conseguenti al legame della citochina sulle cellule bersaglio del sistema immunitario.
 
Quando è iniziato questo progetto e quali ostacoli avete incontrato?

Il nostro gruppo si occupa, da anni, della possibilità di allestire vaccini antitumorali che agiscano non diversamente dai vaccini tradizionali nell'ambito della profilassi delle malattie infettive. La nostra attenzione si è rivolta alla recente disponibilità di forme potenzialmente nuove di immunogeni ed adiuvanti. Abbiamo iniziato ad utilizzare peptidi sintetici corrispondenti ad antigeni tumorali del topo ed abbiamo così trovato che tali peptidi hanno una buona capacità immunizzante quando presentati al sistema immunitario in condizioni "ottimali". Tali condizioni includono l'uso delle DC quale sistema cellulare presentante l'antigene ed IL-12 quale adiuvante. Queste informazioni ci hanno indotto ad esplorare in dettaglio tutte le possibili interazioni in questa triade "fortunata". L'effetto diretto di IL-12 sulle DC è il risultato oggetto di questo studio. Gli ostacoli tecnici che si sono presentati nell'esecuzione del lavoro sono soprattutto riferibili alla difficoltà di isolare dall'animale un numero di DC utile ai fini della sperimentazione. Inoltre, il basso numero di siti recettoriali per IL-12 sulle DC ha reso difficoltosi gli studi di binding.
 
Quali sono gli aspetti innovativi di questo studio?
 
Sebbene sia noto da tempo come le DC siano le principali cellule accessorie coinvolte nella genesi di risposte immunitarie e, parimenti, come IL-12 sia una citochina chiave con funzione di "adiuvante naturale", le nostre precedenti conoscenze prevedevano che le DC fossero i principali produttori in vivo di IL-12. Questo studio sottolinea un aspetto forse altrettanto importante della relazione tra DC e IL-12, e cioe' che la citochina possa, in modo autocrino, regolare l'attività delle DC stesse. Inoltre, come sopra accennato, il lavoro prospetta l'esistenza di varie isoforme naturali di recettore per IL-12 espresse su diversi tipi cellulari. Infine, altrettanto nuovo e' il dimostrato coinvolgimento del fattore trascrizionale noto come NF-kB nel signaling della citochina.
 
Accanto all'aspetto di pura ricerca ritenete che ci siano anche risvolti applicativi?
 
L'idea originale di Rosenberg, largamente ripresa dalla stampa, di utilizzare i cosiddetti linfociti LAK come forma di immunoterapia antitumorale si e' progressivamente smorzata in una serie di protocolli piu' o meno modificati. Le nostre opinioni su queste terapie sono riassumibili nell'affermazione che, solo un'effettiva forma di vaccinazione specifica puo' dare speranze di un'efficace immunoterapia dei tumori. L'uso di peptidi sintetici corrispondenti a specifici antigeni tumorali umani e di adiuvanti ottimali è senz'altro una tappa obbligata nel verificare questa ipotesi.
 
L'alto "impact factor" (20) della rivista che ha pubblicato l'articolo autorizza l'affermazione che si può fare della buona ricerca anche in Italia?
 
La risposta è certamente sì, ma è altresì chiaro come alcune carenze intrinseche del sistema debbano essere compensate da un'extra-dose di altre componenti ai fini del successo. Senza dubbio di primaria importanza sono l'entusiasmo e la qualificazione dei singoli ricercatori e l'armonica integrazione tra le competenze ed i ruoli svolti dal singolo nel gruppo di ricerca.
 

“Dall’Industria”
 
Ricerche in Oncologia alla Pharmacia & Upjohn (P&U)
 
A Nerviano, pochi chilometri da Milano, sorge uno dei centri di ricerca per l'oncologia tra i più importanti a livello mondiale. E' un campus moderno, dotato delle più avanzate infrastrutture, apparecchiature e tecnologie; un centro di eccellenza dove si continua il ruolo pionieristico iniziato oltre trent'anni fa con la scoperta delle antracicline in Farmitalia.
 
Ne parliamo con il Prof. Terje Kalland, Vice President, responsabile del Centro Ricerche. Kalland, norvegese, MD e PhD conseguiti all'Università di Bergen ha iniziato il suo percorso in Pharmacia nel 1988, dopo una carriera in Università.
 
Una breve descrizione delle ricerche alla P&U
 
Dopo la fusione, P&U, ha avviato a livello mondiale un processo di riorganizzazione. Questo ha interessato anche l'area della Ricerca & Sviluppo (R&S) con una concentrazione delle attività in quattro aree terapeutiche: oncologia, disturbi del metabolismo, sistema nervoso centrale e malattie infettive. Queste ultime due sono localizzate negli Stati Uniti, l'area del metabolismo è stata riconfermata in Svezia, mentre l'oncologia è concentrata in Italia. Ci sono stati interventi su alcuni dei settori di ricerca di Nerviano: le attività del sistema nervoso centrale sono state trasferite negli Stati Uniti, mentre quelle relative all'area Inflammation sono state soppresse. Abbiamo poi riunificato tutte le competenze di ricerca in oncologia, con la chiusura delle altre unità del Gruppo negli Stati Uniti (a Kalamazoo, nel Michigan) ed a Lund (Svezia). Il Centro, che si configura come uno dei maggiori d'Europa, ospita anche altri servizi di ricerca pre-clinica quali tossicologia, farmacocinetica, metabolismo e sviluppo farmaceutico.
 
Sul piano nazionale, come vi ponete per quanto riguarda gli investimenti in R&S?
 
Possiamo affermare di essere l'azienda che investe la maggior cifra in assoluto per attività di R&S nell'ambito dell'industria farmaceutica in Italia. Per esempio, nel 1997 P&U ha investito complessivamente circa 2.100 miliardi di lire, pari a circa il 18,5% del fatturato. Un dato che posiziona il gruppo fra le prime 10 società farmaceutiche mondiali per investimenti in questo settore. Per quanto riguarda l'Italia, gli investimenti nel corso del 1997 sono stati superiori ai 260 miliardi di lire.
 
Quali le prospettive di sviluppo del Centro Ricerche di Nerviano?
 
In ricerca stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione culturale ed operativa, trainata dall'esplosione delle conoscenze scientifiche sulle cause e sull'evoluzione delle malattie, dalla disponibilità di tecnologie ed apparecchiature sempre più sofisticate ed efficienti e dal progressivo, sistematico utilizzo dei sistemi informatici. Tutto questo ha imposto - prosegue Kalland - radicali cambiamenti nel modo di lavorare e, quindi, di fare ricerca, obbligandoci a raggiungere un'alta competitività ed efficienza in un settore nel quale è possibile avere solo un ruolo da protagonisti. Le prospettive del Centro Ricerche di Nerviano, quindi, si baseranno su alcuni motori di spinta principali: la genomica e le discipline ad esse collegate, la chimica computazionale, la chimica combinatoriale e lo screening automatizzato ad alto volume (High Throughput Screening). Il nostro futuro comporterà scelte rigorose e selettive: stiamo concentrandoci solo sui progetti ad alta potenzialità di successo e dotandoci della necessaria massa critica di risorse.
 
Tutto questo ha comportato anche una riallocazione sul piano degli investimenti?
 
Certamente. Nel 1995, l'attività relativa alla scoperta dei prodotti citotossici pesava per il 70 per cento e quella relativa alla scoperta dei cosiddetti novel target arrivava al 30 per cento. Oggi, il rapporto si è più che invertito, essendo l'attività relativa all'identificazione e allo sviluppo di novel target pari all'80 per cento del totale delle risorse impiegate.
 
Per quale motivo la ricerca oncologica è stata concentrata in Italia?
 
E' noto che gran parte del patrimonio di conoscenze nel campo oncologico è stata portata in dote dalla Farmitalia Carlo Erba, un nome noto e prestigioso dell'industria farmaceutica italiana; un patrimonio umano e scientifico prevalentemente italiano, integrato negli anni con altri apporti di diverse nazionalità. Certamente, in questi ultimi anni si sono affacciate nuove esigenze legate ai nuovi campi di indagine, e tutto questo sta imponendo la ricerca di nuove, specifiche professionalità con expertise peculiari.
 
In base a quali criteri procedete all'assunzione di nuovo personale dando priorità a quali caratteristiche chiave?
 
Il Centro di Nerviano si deve sempre più caratterizzare per l'elevato grado di competitività. Deriva da questo l'imperativo categorico di identificare professionalita' di altissimo profilo, fortemente specializzate e, comunque, tipiche del settore oncologico ove la multidisciplinarietà delle attività di ricerca deve essere accompagnata da approfondite conoscenze anche in campi più squisitamente "mirati". Di recente, ad esempio, è stata avviata un'importante campagna di selezione di nuove figure professionali utilizzando inserzioni su prestigiose riviste scientifiche. In tale occasione, abbiamo potuto rilevare un notevole grado di interesse anche nell'ambito della comunità scientifica internazionale, da parte di numerosi ricercatori di alto livello, in assoluta controtendenza con il tristemente noto fenomeno della fuga dei cervelli che continua a gravare sul patrimonio scientifico di questo Paese.
 
Quale ruolo ritiene possa avere la collaborazione con altri organismi di ricerca pubblici e privati?
 
La collaborazione con istituzioni ed organismi esterni a P&U si è dilatata enormemente negli ultimi quattro anni. Questa è stata una conseguenza imposta dall'esplosione delle conoscenze scientifiche e delle tecnologie necessarie per il loro sfruttamento. Occorre, infatti, operare in un sistema globale aperto a collaborazioni, con entità imprenditoriali ed accademiche dalle più diverse dimensioni, capaci di generare innovazione scientifica e di sviluppare/applicare particolari tecnologie in cui eccellono su scala mondiale. Numerosi sono in questo senso i rapporti di collaborazione già in corso con diverse istituzioni: dal Karolinska Institute di Stoccolma per la ricerca sul genoma, all'Incyte per il Genomic Database, alla Odense University per i Proteomics, alla Geron Corporation per il Progetto Telomerasi, ed altri ancora in fase di definizione. In Italia, i nostri rapporti sono da tempo intensi con l'Istituto Nazionale dei Tumori, mentre nuovi programmi di collaborazione inizieranno, con ogni probabilità nei prossimi mesi, con l'Istituto Europeo per l'Oncologia.
 
Vede problemi circa il futuro del Centro Ricerche di Nerviano?
 
Si tratta di problemi non legati all'impegno dell'azienda e dei ricercatori, o alla loro determinazione a dare il meglio di se stessi. In genere e' l'environment esterno che garantisce certezze sui fattori di crescita. La scarsa sensibilità di molte delle Istituzioni Pubbliche e, talvolta, la concreta dimostrazione di voler ignorare che la ricerca è un investimento a lungo termine, fanno si che il prossimo futuro si prospetti incerto.
Si tratta di questioni di carattere politico, che non sempre trovano menti preparate per le adeguate soluzioni. Una ricerca qualificata, svolta con grande impegno di risorse umane ed economiche, chiara nei suoi piani e nei suoi obiettivi, ben meriterebbe provvedimenti di defiscalizzazione e di incentivazione, peraltro già ripetutamente concessi ad altri settori produttivi.
 
 
Notizie dall'Università (a cura di Francesco Rossi)
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Risultato Concorso per Prof. Associato
 
Sono stati approvati gli atti della Commissione giudicatrice del concorso a posti di professore universitario di ruolo di II fascia, settore scientifico-disciplinare EO7X (Farmacologia).
Sono stati dichiarati vincitori, in ordine alfabetico, i seguenti candidati:

Abbracchio Mariapia, Berrino Liberato, Brunelleschi Sandra, Carratù Maria Rosaria, Cimino Mauro, Cirino Giuseppe, Clementi Emilio, Corsini Alberto, Costa Lucio Guido, Dall'Olio Sancisi Rossella, Danesi Romano, De Montis Maria Graziella, De Ponti Fabrizio, Eva Carola, Florio Tullio, Geppetti Pier Angelo, Giorgi Osvaldo, Grohmann Ursula, Guarini Salvatore, Hrelia Sarti Patrizia, Maggio Roberto, Marchetti Bianca Maria, Marinovich Marina, Mascolo Nicola Domenico, Migliorati Santucci Graziella, Minotti Giorgio, Mollace Vincenzo, Monti Cozzi Elena, Orsetti Marco, Patrignani Paola, Pini Luigi Alberto, Saija Antonina, Sautebin Lidia, Spina Edoardo, Steardo Luca, Taglialatela Maurizio, Valtorta Levrio Flavia, Villa Roberto Federico, Ziche Marina.
 
Il Presidente della SIF e i componenti del Consiglio Direttivo si complimentano con i nuovi professori per il brillante risultato e augurano a tutti un buon lavoro e il raggiungimento di nuovi traguardi scientifici.
 
Cofinanziamento MURST
 
E' disponibile l'elenco dei gruppi di ricerca che hanno ricevuto il finanziamento del MURST per progetti di rilevante interesse nazionale (vedi sito internet www.murst.it).

 
 
Farmacologia Clinica (a cura di Achille Caputi)
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Costituzione del Comitato della Sezione di Farmacologia Clinica della SIF.
Coordinatore: Achille Caputi.
Consiglieri: Domenico Criscuolo, Mario Eandi, Nicola Montanaro, Alessandro Mugelli, Carlo Patrono.
Segretario : Luigi Alberto Pini.
 
Nuovi Orizzonti per la Farmacologia Clinica in Italia
 
Tutti i farmacologi clinici Italiani, e, più in generale, tutti coloro che si occupano di Ricerca Clinica, ricorderanno con passione il 18 marzo 1998: si tratta, per certi versi, di una data storica, che segna una svolta "epocale" avvenuta nel nostro Paese. A quella data fanno riferimento infatti tre decreti del Ministero della Sanità, che di fatto hanno di nuovo aperto orizzonti di speranza per la Ricerca Clinica nel nostro Paese.
 
Come tutti sappiamo, l'accesso alla Sperimentazione Clinica in Italia è stato sempre molto complesso; dal 1975 in poi, leggi, leggine, decreti e una non meglio precisata "prassi" avevano severamente penalizzato la possibilità di fare Ricerca Clinica, e di fatto tutti i più importanti studi internazionali non vedevano mai la collaborazione dei ricercatori Italiani.
 
Questa situazione ha causato danni non solo economici, ma anche e soprattutto culturali, perchè fare ricerca secondo i rigorosi standard qualitativi delle norme di Buona Pratica Clinica significa esservi abituati culturalmente, con un continuo processo di affinamento del rigore metodologico e procedurale che consegue alla continua partecipazione agli studi internazionali.
 
I ritardi nell'ottenimento delle autorizzazioni del Ministero della Sanità, che in passato era contenuto in alcuni mesi, negli ultimi tre anni aveva raggiunto livelli inaccettabili. Nel marzo 1998, erano giacenti presso l'Ufficio Sperimentazioni Cliniche del Ministero della Sanità oltre 1200 richieste di autorizzazione! Un mio calcolo personale indica in circa 900 per anno gli studi clinici persi dal nostro Paese, negli ultimi tre anni con una perdita di oltre 4000 posizioni professionali, ed un danno di oltre 450 miliardi l'anno in mancati contratti con le strutture Universitarie ed Ospedaliere.
 
Ma tutto questo per fortuna ora è solo un brutto ricordo! Dal 18 marzo 1998, il Ministero della Sanità, finalmente consapevole della sua impotenza, passa la mano, e conferisce delega alle strutture periferiche, cioè ai Comitati Etici Istituzionali, non solo per il compito già svolto di valutare il protocollo di ricerca, ma anche per la valutazione delle caratteristiche della molecola in studio al fine di esprimere il "giudizio di notorietaà".
 
Siamo salvi, dunque? In parte sì, ma non del tutto! Siamo salvi per gli studi di Fase II e III, perche' in questi casi si può ricorrere al giudizio di notorietà, e la mia esperienza personale è molto favorevole: molti Comitati di Etica hanno ben compreso l'importanza del compito loro assegnato, e lo stanno applicando con rigore etico e scientifico, ma soprattutto con un assoluto rispetto dei tempi indicati dal decreto (la risposta deve essere fornita entro 60 giorni). Ci sono ancora strutture che non si comportano secondo le aspettative, ma a me personalmente ciò non preoccupa molto, poichè ritengo che avverraà una sorta di "selezione naturale": i centri che non si doteranno di un Comitato Etico efficace ed efficiente, verranno tagliati fuori.
 
Resta invece ancora da risolvere il grave problema degli studi di Fase I, che poi sappiamo essere la vera culla della Farmacologia Clinica: siamo ancora legati dai cavilli del tanto vituperato comma l (da qualche anno ha cambiato nome, si chiama comma c, ma il succo resta lo stesso). Il problema del "comma c" non è nei tempi, che ultimamente sono più contenuti, ma nel tipo di autorizzazione rilasciata dall'Istituto Superiore di Sanità: chi ha avuto l'occasione di seguire questa procedura, conosce la frustrazione di aver poi ricevuto un'autorizzazione monca, tagliata cioè nelle dosi e nel numero dei soggetti, al punto da rendere quasi non eticamente accettabile fare poi lo studio concesso, perchè avrebbe significato esporre soggetti ad uno studio inutile.
 
Anche qui però vi posso anticipare qualche spiraglio di speranza: ho partecipato ad un gruppo di lavoro che ha messo a punto una nuova versione del decreto per gli studi di Fase I: le novita' piu' importanti riguardano sia la definizione dei tempi di risposta, ma soprattutto l'approvazione non di un singolo studio, ma di un programma di Fase I, allargabile a più studi sulla base dei risultati preliminari.
 
Cosa commentare, dunque? Si potrebbe recriminare che non era necessario aspettare tanti anni per introdurre modifiche auspicate da tutti, ma a chi giova? Siamo pratici! Accettiamo con entusiasmo i risultati conseguiti, e mettiamoci tutti al lavoro, perchè il mondo della Farmacologia Clinica ormai non conosce confini, e dobbiamo rapidamente colmare quel vuoto culturale e manageriale che deriva dall'aver partecipato solo marginalmente come autori, e troppo spesso come spettatori, a questa comunità scientifica negli ultimi venti anni.
 
                                                               Domenico Criscuolo
 
 
Finanziamenti alla Ricerca (a cura di Tecnofarmaci)
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Segnaliamo brevi notizie e modalità per il finanziamento della ricerca.
Per saperne di più:
Tecnofarmaci - Via del Mare 87, 00040 Pomezia
Fax: 06-9111956 - E-mail: tecnofarmaci@Tecnofarmaci.caspur.it
 
Programma Nazionale di Ricerca e Formazione Tecnologie in Oncologia

Il 22 ottobre u.s. è scaduto il termine per la presentazione delle offerte relative ai 16 temi del PNR in oggetto. Risultano pervenute numerose offerte che dovranno essere giudicate e assegnate dal MURST entro 90 giorni. Si prevede quindi la partenza delle attività di ricerca entro la metà del prossimo anno. Il finanziamento complessivo è di 80 miliardi.
 
 
In Breve
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(Per ulteriori informazioni, contattare la segreteria organizzativa della SIF - Via Giorgio Jan, 18 - Milano)

 
Questa volta vi segnaliamo
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TIMIDA CRESCITA DEI FINANZIAMENTI PER LA RICERCA: QUALCOSA SI MUOVE?
 
Sia pur con tutta la cautela del caso, al momento in cui scrivo, sembra che la finanziaria del 1999 contenga alcuni elementi di innovazione per quanto riguarda la ricerca universitaria ed i ricercatori. I punti che mi preme segnalare sono:
 
- finanziamenti all'università: 256 miliardi (147 nel 97 e 216 nel 98), 9.000 miliardi nel triennio 99-01 per lo sviluppo del sistema ricerca e riordino enti ricerca, 150 miliardi per il fondo integrativo per la ricerca, costituito per la prima volta presso il Ministero del Tesoro;
 
- assegni di ricerca, borse di studio: 200 miliardi. Inoltre, verrà attivato un piano straordinario per 10.000 borse di studio per giovani studiosi, italiani e stranieri. Verrà istituita una Fondazione per la Scienza presso il MURST con lo scopo di gestire le nuove borse di ricerca;
 
- agevolazioni, tramite sgravi fiscali, per le imprese che assumeranno giovani ricercatori;
 
- dottorati di ricerca: 19.9 milioni/anno (16 nel 98, 20.4 nel 2001). Inoltre, a parte, verrà versato il contributo INPS. A questo si aggiunge la rivalutazione del ruolo dei dottori di ricerca anche al di fuori dell'università, e lo snellimento delle procedure per l'accesso al percorso del dottorato presso le singole università; é ancora un cambiamento troppo limitato rispetto a quanto sarebbe necessario per portare veramente la nostra ricerca in Europa. Però se ne può apprezzare almeno il trend sperando che cambiamenti più incisivi siano all'orizzonte.

                                                                      Francesco Rossi

 
 
Congressi e Corsi di Farmacologia
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 1999

 
•    15-17 Marzo, Nantes (Francia): Joint Meeting of the Italian and French Pharmacological Societies.
La scadenza per la presentazione degli abstract è il 15 dicembre 1998.
Per informazioni:
Prof. Paul Lechat, Hopital Pitie-Salpetriere, Division Saint Vincent de Paul, 47 Bd de l'Hopital, 75013 Paris, France.
Tel.: +33-1-42161682 - Fax: +33-1-42161688
E-mail: philippe.lechat@psl.ap-hop-paris.fr
 
•   12-15 Maggio, Ferrara: 9th European Neuropeptide Club Meeting Neuropeptide Research toward the Next Millenium
Per informazioni:
Prof. P. Geppetti, Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Sezione di Farmacologia, Università di Ferrara, Via Fossato di Mortara, 19 - 44100 Ferrara.
Tel.: 0532-291226 - Fax: 0532-291205
E-mail: enc1999@ifeuniv.unife.it
 
•   20-23 Giugno, Firenze: XXIX Congresso Nazionale della SIF.
La scadenza per la presentazione degli abstract è il 1 dicembre 1998.
Per informazioni:
Prof. G. Pepeu, Dip. Farmacologia Preclinica e Clinica, Università di Firenze, Viale Pieraccini, 6 - 50139 Firenze.
Tel.: 055-4271274 - Fax: 055-4271280
E-mail: pepeu@server1.pharm.unifi.it
 
•   3-7-Luglio, Budapest: EPHAR, 2nd European Congress of Pharmacology.
Per informazioni:
Montesz Congress Bureau, P.O. Box 145, Budapest H-1445, Hungary.
Tel: +36-1-312-3807 - Fax: +36-1-183-7918
E-mail: ephar99@koki.hu
 
•   29 agosto-2 settembre, Bologna: Using Animals for Research in the Life Sciences.
Per informazioni:
European Commission, Joint Research Centre, Institute for Health and Consumer Protection, Third World Congress ECVAM, 21020 Ispra, Varese.
Tel: 0332-786256 - Fax: 0332-786297
E-mail: 3wc.bologna@jrc.it
http://www.frame-uk.demon.co.uk/congress/index.htm
 
  20-22 settembre, Certosa di Pontignano (Siena): Scuola per dottorandi in Farmacologia e discipline affini.
Per informazioni:
Maria Luisa Valacchi, Ist. di Farmacologia, Università di Siena.
Tel.: 0577-221255 - Fax 0577-281928
 

SIF - Società Italiana di Farmacologia

CONSIGLIO DIRETTIVO

Presidente: Giancarlo Pepeu

Consiglieri: Giorgio Cantelli Forti, Anna De Pasquale, Francesco Di Carlo, Ennio Ongini, Francesco Rossi, Cesare Sirtori, Giulio Soldani

Segretario: Vincenzo Cuomo

Past President: Paolo Preziosi
 

Sede del Segretario:
Dip. Farmacologia e Fisiologia Umana - Sezione di Farmacologia
P.le Giulio Cesare-Policlinico - 70124 Bari
Tel: (080) 5778448/39 - Fax: (080) 5478444
E-mail: cuomo@cimedoc.uniba.it

Segreteria Organizzativa:
Viale Abruzzi 32, 20131 Milano
Tel: (02) 29520311/29513303 - Fax: (02) 29520179
E-mail: sifcese@comm2000.it

Comitato di redazione: Vincenzo Cuomo, Ennio Ongini, Giancarlo Pepeu

Direttore responsabile: Ennio Ongini