SIF -  Società Italiana di Farmacologia                                                                        "SIF Notizie Marzo 2001"

COMUNICATO STAMPA SULL'USO DEGLI OPPIACEI PER IL TRATTAMENTO DEL DOLORE


In Italia l’uso degli oppiacei per il trattamento del dolore acuto (es. postoperatorio), e cronico (es. malato terminale) è ai livelli più bassi fra gli stati europei e paragonabile a quello di paesi generalmente considerati sottosviluppati.

Il risultato è che una alta percentuale dei malati con dolore è trattata in modo inadeguato o addirittura non trattata.

Fino a poco tempo fa si poteva dire che questa grave situazione nella assistenza era imputabile soprattutto a delle carenze legislative, che imponevano una burocrazia eccessiva per la ricettazione e che non permettevano la commercializzazione di farmaci oppiacei o associati ad oppiacei generalmente in uso in altri Stati europei e non.

Recentemente, sotto la spinta della Società Italiana di Farmacologia (SIF), della Associazione Italiana per lo Studio del Dolore e della Società di Cure Palliative, questi ostacoli legislativi sono stati superati o sono in via di superamento. Il Ministero della Sanità ha infatti istituito un Gruppo di Studio misto che ha affiancato la CUF per risolvere questo problema ed alcuni risultati concreti sono già stati raggiunti.

Nella realtà, alla base dello scarso uso degli oppiacei da parte dei medici ed anche dell’atteggiamento che era tenuto dal Legislatore è una cattiva informazione ed educazione su questi farmaci ed il loro impiego.

Affinchè lo sforzo del Legislatore si traduca in un miglioramento dell’uso degli oppiacei ed in una migliore terapia del dolore bisogna quindi che sia svolta una opera di educazione, sia rivolta ai medici che inizi durante la loro formazione e continui durante gli anni della professione, sia nei confronti della popolazione che deve essere informata correttamente su questi farmaci e che deve prendere coscienza del fatto che essere sottoposti ad un intervento chirurgico o avere una patologia neoplastica non deve volere dire rassegnarsi ad un inevitabile dolore.

In tutti e due questi ambiti la SIF deve e può svolgere opera di formazione ed educazione. Bisogna che l’insegnamento della farmacologia degli oppiacei sia svolto in modo corretto, indicando con imparzialità benefici e rischi di questi farmaci e che i rischi vengano bene inquadrati nell’ambito della patologia dolore, sia questo un dolore acuto o cronico. I vantaggi sono preponderanti sui rischi, sia per il paziente, che per il costo sociale del dolore. A questo scopo la SIF si impegna ad invitare i propri associati coinvolti nell’insegnamento della Farmacologia nei vari corsi di Laurea e di Diploma, nonchè nelle Scuole di Specializzazione ad introdurre nel loro corso informazioni specifiche sull’impiego degli oppiacei in particolare e degli analgesici in generale.

Sulla popolazione, la SIF si deve fare carico di diffondere una corretta informazione sugli oppiacei come farmaco e non droga, evidenziandone gli effetti terapeutici e ridimensionandone l’immagine di farmaci pericolosi per il corpo e per la mente.

A questo scopo la SIF si impegna a portare attraverso l’intervento dei propri associati il suo contributo in congressi, riunioni, presso i media ed in ogni ambito sia opportuno, per la diffusione di una corretta informazione sui farmaci oppiacei ed il loro impiego.

 

Consiglio Direttivo della Società Italiana di Farmacologia

 


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