PREVENZIONE DELL’ICTUS CEREBRALE:

LINEE GUIDA ITALIANE

 

L’ictus cerebrale rappresenta una frequente causa di morte (al terzo posto dopo i tumori e la cardiopatia ischemica) e di disabilita residua, con importanti implicazioni economiche e conseguenze sulla qualità della vita del paziente.

Il gruppo SPREAD (Stroke Prevention and Educational Awareness Diffusion) è un gruppo di lavoro multidisciplinare coordinato dal Prof. GianFranco Gensini e costituito da rappresentanti di 24 società scientifiche italiane impegnate nella problematica della prevenzione dell’ictus. Il sottoscritto ha partecipato a questo gruppo anche in qualità di rappresentante della Sezione di Farmacologia Clinica della SIF.

Il gruppo ha raccolto, valutato e sintetizzato le informazioni disponibili in letteratura formulando le linee guida di pratica clinica per la prevenzione dell’ictus cerebrale, con l’intento di fornire al clinico informazioni e raccomandazioni sul modo attualmente più corretto di attuare la prevenzione primaria e secondaria dell’ictus.

Gli autori si sono prefissi di aderire ai requisiti considerati essenziali per la stesura delle linee guida. Queste linee guida non vogliono essere solo informative, ma se pur non in maniera vincolante, tendenzialmente normative.

Sono state considerate valide le raccomandazioni che:

1)      esplicitano tutti i nodi decisionali importanti ed i relativi ”outcomes”

2)      identificano le migliori ”evidenze esterne” riguardanti la prevenzione dell’ictus e ne valutano criticamente l’attendibilità

3)      identificano e tengono nella debita considerazione le relative preferenze che i soggetti in gioco hanno per gli esiti delle decisioni (comprendendo in essi benefici, rischi e costi).

Sono state definite rilevanti le raccomandazioni che prevedano ampie modifiche nella pratica clinica corrente, contengano nuove evidenze suscettibili di avere un impatto sul trattamento e riguardino il trattamento di un numero tale di persone per cui, anche piccoli cambiamenti nella pratica clinica potrebbero avere un forte impatto sugli esiti e sull’impiego delle risorse.

L’evidenza è stata fornita da studi sperimentali randomizzati controllati, meta-analisi, analisi retrospettive, follow-up prospettici, studi trasversali di popolazione, review e evidenze aneddotiche. Tuttavia non sono state escluse opinioni documentate su argomenti ancora in sviluppo, identificandole come tali.

Lo scopo primario di queste linee guida e quello di fornire uno strumento che possa essere applicabile alla realtà italiana, basato sull’evidenza (quanto meno equivoca possibile), aperto alle acquisizioni più recenti, propositivo e dinamico e in grado di offrire al medico curante un utile sussidio per la sua pratica medica, permettendo la sua crescita professionale, valorizzandone le capacità e consentendogli di impiegare al meglio le risorse diagnostiche e terapeutiche a disposizione. A tal fine, intendendo aiutare, ma non sostituire il giudizio clinico caso per caso, le linee guida sono state redatte secondo il formato propositivo-formativo, riportando insieme alle raccomandazioni dogmatiche, la discussione e gli eventuali dissensi documentati che hanno portato a tali conclusioni.

 

Tabella 1. Forza della raccomandazione

 

Grado A

Livello I: lavori controllati, randomizzati, con bassi falsi positivi e falsi negativi

 

Grado B

Livello II: lavori controllati, randomizzati, con alti falsi positivi o falsi negativi

 

Grado C

Livello III: lavori non randomizzati contemporanei a studi di coorte

Livello IV: studi di coorte, non randomizzati, e controlli storici

Livello V: serie di casi aneddotici

 

Tabella 2. Prevenzione secondaria: terapia farmacologica a lungo termine

 

Raccomandazione 9.1 Grado A

Nei TIA e nell’ictus ischemico non cardioembolico è indicato il trattamento antiaggregante con ASA 100-325 mg.

 

Raccomandazione 9.2 Grado A

Nei TIA e nell’ictus ischemico non cardioembolico è indicato il trattamento associando ASA 50 mg/die a dipiramidolo 400 mg/die.

 

Raccomandazione 9.3 Grado A

In pazienti con ictus ischemico o TIA, nei quali ASA sia non tollerata o inefficace, è indicato il trattamento con ticlopidina 500mg/die, controllando l’emocromo nei primi 3 mesi di trattamento.

 

Raccomandazione 9.4 Grado C

Nell’ictus o TIA cardioembolico associato a cardiopatie e valvulopatie emboligene è indicata la terapia anticoagulante orale mantenendo l’INR tra 2 e 3.

 

Raccomandazione 9.5 Grado C

Nei TIA e nell’ictus ischemico da aterosclerosi dei tronchi sovraortici con ipercolesterolemia è indicato il trattamento con statine, perché riduce gli ictus e gli IMA.

 

Raccomandazione 9.6 Grado A

Nell’ictus ischemico e TIA non cardioembolico non è indicato l’uso di anticoagulanti orali con INR tra 3 e 4,5 perché comporta complicanze emorragiche encefaliche.

 

Raccomandazione 9.7 Grado A

Nell’ictus o TIA embolico associato a fibrillazione atriale non valvolare, la terapia anticoagulante orale è indicata mantenendo un INR di 2-3,5.

 

Raccomandazione 9.8 Grado A

Nei pazienti con ictus o TIA embolico associato a fibrillazione atriale non valvolare che non possono essere sottoposti alla terapia anticoagulante orale è indicato il trattamento con ASA 325 mg/die.

 

Raccomandazione 9.9 Grado B

Nei pazienti con ictus o TIA embolico associato a fibrillazione atriale non valvolare che non possono essere sottoposti alla terapia anticoagulante orale o a terapia ASA è indicato il trattamento con indobufene 100-200 mg x 2 al giorno.

 

Raccomandazione 9.10 Grado A

Nei pazienti con ictus embolico o TIA che presentano cardiomiopatia dilatativa isolata o associata a fibrillazione atriale non valvolare o trombo ventricolare, è indicata la terapia anticoagulante orale mantenendo un INR 2-3, in quanto in questi pazienti e stato documentato un aumento del rischio emorragico.

 

Raccomandazione 9.11a Grado C

Nei pazienti con ictus ischemico o TIA nei quali il forame ovale pervio sia identificato come unica causa possibile dell’evento è indicato il trattamento con ASA 25 mg/die.

 

Raccomandazione 9.11b Grado C

Nei pazienti con ictus ischemico o TIA nei quali il forame ovale pervio sia identificato come unica causa possibile dell’evento e coesista aneurisma del setto o trombosi venosa profonda, è indicata la terapia anticoagulante orale mantenendo INR 2-3.

 

Raccomandazione 9.11c Grado C

Nei pazienti con ictus ischemico o TIA nei quali il forame ovale pervio sia identificato come unica causa possibile dell’evento e presentino recidive di ictus durante la terapia anticoagulante orale, è indicata la chirurgia.

 

Raccomandazione 9.12 Grado C

In pazienti portatori di protesi valvolari con recidiva di ictus dopo ictus ischemico o TIA, durante un trattamento con anticoagulanti orali a dose appropriata, è indicata l’associazione di anticoagulanti orali e dipiramidolo 400 mg/die o ASA 100 mg/die.

 

Ciascuna delle raccomandazioni fornite risponde alle seguenti caratteristiche: flessibilità (al fine di garantire al clinico la liberta, e dunque la responsabilità della scelta medica, implementando le linee guida secondo la sua esperienza, adattandole alla complessità della condizione clinica del paziente), chiarezza (riportando sia i punti ritenuti fondamentali, che quelli per i quali non vi siano dati sufficienti o discordanti) e minima intrusione nella pratica clinica (considerando il curante come un interlocutore capace, data la sua esperienza, di migliorare le linee guida, verificandole attraverso la sua pratica clinica quotidiana).

Le linee guida sono strutturate in testo, sintesi e raccomandazioni. Le raccomandazioni di grado da A a C (Tabella 1) a seconda della loro origine sono esemplificate, per quanto riguarda la terapia farmacologica a lungo termine nella prevenzione secondaria, nella Tabella 2.

Per ottenere la più ampia diffusione delle linee guida, prevedendo la varietà di soggetti utilizzatori, sono stati previsti diversi schemi di presentazione, adeguati alle singole condizioni:

        Pieghevole di consultazione immediata: sintesi breve ma contenente gli elementi di riferimento essenziali su cui si basano le linee guida.

         Volume con note e spiegazioni approfondite

        Diffusione su rete informatica

I pieghevoli di consultazione immediata saranno destinati a medici di base e a specialisti del settore, contenenti raccomandazioni dogmatiche; una versione più semplificata riguardante le linee guida di prevenzione primaria, sarà distribuita dal medico di medicina generale alla popolazione bersaglio. Il volume integrale contiene l’intero corpus delle indagini e della discussione svoltesi intorno alla preparazione delle linee guida che costituisce il nucleo fondamentale per lo sviluppo formativo e per la comprensione approfondita dei meccanismi raccomandati per la prevenzione dell’ictus e delle sue sequele. Al termine di ciascun capitolo è stata riportata una sintesi riassuntiva al fine di offrire al medico sia le indicazioni comportamentali che le loro basi razionali, indicando la loro forza.

Per garantire un rapido adattamento del documento al mutare delle condizioni e delle conoscenze è infine prevista la disponibilità in rete informatica, su un apposito sito di consultazione immediata (www.spread.it), che possa rendere possibile un aggiornamento in tempo reale in funzione delle nuove acquisizioni scientifiche e delle modifiche normative e legislative relative all’argomento. Il sito consentirà inoltre agli utilizzatori di interloquire con il Gruppo SPREAD fornendo suggerimenti e commenti derivanti dall’applicazione personale della pratica clinica delle linee guida.

Considerando che nessuna formulazione di linee guida è valida di per se e solo la pratica applicazione nella realtà per la quale sono state sviluppate permette di valutarne i vantaggi e gli inconvenienti certamente presenti al momento della prima emissione, il Gruppo SPREAD ha previsto almeno tre aree di verifica di validità: a livello di medicina generale, a livello ospedaliero internistico, a livello ospedaliero chirurgico. Tale procedimento richiede che venga selezionato da parte delle società scientifiche partecipanti, un panel di riferimento responsabile del processo di aggiornamento, e costituire una struttura agile e dinamica, il Comitato di valutazione, che periodicamente valuti la bontà delle linee guida, proponendo ad un organo di consultazione eventuali variazioni da applicare in funzione sia dei dati che emergono in letteratura, sia dal riscontro fornito dai medici, in seguito all’applicazione delle linee guida sul nostro territorio nazionale.

Tale processo di affinamento successivo, sarà applicato periodicamente, al fine di produrre delle linee guida efficienti e sempre aggiornate.

 

                                                                                             A. Mugelli

                                                           con la collaborazione di I. Simone e B. Dilaghi

                                           e per il Gruppo SPREAD: A. Zaninelli, V. Toso, C.A. Defanti,

                                              D. Inzitari, G. Lanza, R. Sterzi, D. Prisco

 

 

SOMMARIO