LA PROMOZIONE DI STUDI CLINICI CONTROLLATI
NELL’UNIONE EUROPEA - RAPPORTO DELL’AD-HOC

WORKING GROUP ON CLINICAL TRIALS

Gli studi clinici randomizzati (“randomized clinical trials”, RCTs) rappresentano lo strumento più affidabile per valutare l’efficacia e la sicurezza di qualunque intervento di carattere sanitario mirato al miglioramento della salute. Cosciente del ruolo fondamentale di questi studi nell’ambito della ricerca biomedica, la BIOMED 2 Programme Committee dell’Unione Europea ha nominato un Ad hoc Working Group on Clinical Trials cui è stato affidato il compito di assistere la Committee stessa nell’identificazione di strumenti atti a promuovere la conduzione di RCTs di interesse prioritario a livello europeo e a facilitare l’utilizzo dei risultati nei Paesi membri.

Il Working Group è costituito dal Presidente J. Huttunen (Helsinki) e dai membri R. Collins (Oxford), M. Donnelly (Bruxelles), M. Hallen (Bruxelles), M. Kazatchkine (Parigi), P. Lange (Bonn), A. Leizorovicz (Lione), J.G. McVie (Londra), M. Murphy (Cork), E. Perucca (Pavia), S. Pocock (Londra), P. Teisberg (Oslo), G. Tognoni (Milano), J.Torrent Farnell (Londra) e L Wilhelmsen (Goteborg).

Sulla base del lavoro svolto, il Working Group ha elaborato un documento che è stato sottoposto ed approvato dalla BIOMED 2 Programme Committee in data 8 novembre 1996. Il documento ribadisce l’importanza dei RCTs ai fini di una valutazione obiettiva degli strumenti diagnostici e terapeutici e sottolinea l’esigenza di stimolare studi collaborativi a livello europeo allo scopo di facilitare il reclutamento di casistiche di adeguata numerosità, assicurare una vasta applicabilità dei risultati e promuovere un livello qualificato di ricerca clinica in tutti i Paesi membri. Questi obiettivi dovrebbero essere realizzati attraverso finanziamenti specifici da parte dell’Unione Europea, auspicabilmente insieme all’elaborazione di una normativa che permetta di eliminare quegli ostacoli di carattere amministrativo e burocratico che in alcuni Paesi rendono difficile l’efficiente conduzione degli studi in questione.

Per quanto riguarda le esigenze di finanziamento, il supporto dell’Unione Europea viene auspicato soprattutto nella pianificazione e conduzione di studi non facilmente realizzabili con il contributo di risorse provenienti dall’industria farmaceutica. Esempi possono essere costituiti da nuove indicazioni per farmaci commercializzati da lungo tempo, sviluppo di farmaci per la terapia di malattie rare, rivalutazione di trattamenti

la cui validità comparativa non sia stata adeguatamente documentata, confronto di strategie terapeutiche invece di medicamenti singoli, e confronto di interventi non terapeutici (procedure diagnostiche e preventive).

Nel caso di RCTs mirati a valutare singoli medicinali sviluppati dall’industria farmaceutica, un contributo dell’Unione Europea è auspicato nel caso in cui esso risulti necessario alla raccolta di utili informazioni aggiuntive non ritenute di interesse dallo sponsor. Per quanto riguarda la scelta di aree di ricerca prioritarie, queste dovrebbero essere identificate nella fase di programmazione del prossimo Framework Programme, avvalendosi dell’assistenza di commissioni di esperti. Dal momento che il completamento di alcuni RCTs può richiedere un periodo superiore alla durata di singoli Framework Programmes, è opportuno prevedere procedure specifiche che consentano di assicurare la continuazione del finanziamento per il tempo necessario, subordinatamente alla verifica della buona conduzione del progetto.

Tra le esigenze sottolineate dal Working Group viene dato rilievo particolare alla necessità di promuovere iniziative e ricerche di carattere metodologico. Tra gli aspetti che necessitano di opportuna considerazione sono ricordati l’esigenza di uniformare gli standard di presentazione dei dati, la valutazione della compliance, l’ottimizzazione dei parametri di “cost-effectiveness”, la misurazione delle capacità funzionali, la standardizzazione di scale di valutazione in rapporto a differenze socio-culturali, la definizione dei requisiti per la valutazione di trattamenti presumibilmente equivalenti, la rilevanza e l’utilizzo di end-point surrogati, le metodologie di revisione sistematica e di metanalisi e gli strumenti per valutare l’impatto dei risultati dei RCTs

sulla pratica medica routinaria.

Per agevolare la realizzazione degli studi, il Working Group segnala l’esigenza di promuovere la realizzazione di infrastrutture adeguate nei Paesi membri e di stabilire una rete multinazionale di “centri di eccellenza” con comprovata esperienza nella programmazione e conduzione di RCTs. Questi centri potranno costituire un utile riferimento nella realizzazione dei programmi e nell’addestramento del personale necessario per la conduzione degli studi.

Una sezione del documento del Working Group è dedicata alla necessità di garantire adeguati standard etici e scientifici nella programmazione e conduzione degli studi. La maggior parte dei requisiti a questo riguardo è codificata in un documento parallelo sulla implementazione delle linee guida di Good Clinical Practice (GCP), attualmente in fase di elaborazione da parte del DGIII/E3. Il Working Group, tuttavia, rileva che le suddette linee guida sono finalizzate soprattutto agli studi di carattere regolatorio e che sarebbe inappropriato imporre come requisito legale il loro rispetto assoluto per tutti gli studi condotti con finanziamento pubblico. Infatti, alcuni studi multinazionali su vasta scala potrebbero avere necessità di discostarsi dagli standards di GCP e questo dovrebbe essere permesso a condizione che gli studi stessi siano condotti adottando appropriate misure alternative di controllo di qualità per garantire la validità scientifica dei risultati e salvaguardare i diritti dei partecipanti.

La promozione di studi clinici policentrici multinazionali nell’Unione Europea rappresenta un importante investimento economico e sociale, poiché i risultati dei RCTs rivestono importanza fondamentale per un utilizzo razionale delle risorse nel settore sanitario e per una corretta tutela della salute del cittadino. Non va inoltre dimenticato che la partecipazione a questi studi è essenziale per lo sviluppo di centri e di competenze professionali in grado di aumentare la competitività delle industrie e delle tecnologie europee a livello mondiale.

Emilio Perucca

SOMMARIO