Riunione sulla "storia del farmaco e della farmacologia"

 

Su invito dei Professori Vincenzo Cuomo e Pier Franco Spano, che ringrazio per l’iniziativa, un piccolo numero di colleghi si è riunito a Capri il 4 Aprile u.s. per discutere alcuni aspetti della storia della Farmacologia, con particolare riguardo a quella della Farmacologia Italiana. Non tutti i partecipanti avevano l’età nella quale la ricerca scientifica attiva lascia il posto all’interesse per la storia e i ricordi contengono notizie e descrizioni di momenti che può essere utile raccogliere e trasmettere. In realtà non sono soltanto alcuni soci della SIF che ritengono utile guardarsi indietro ma lo stanno facendo anche la British Pharmacological Society e il Collegium Internationale Neuro-Psychopharmacologicum. Quest’ultimo ha creato un archivio e ha invitato i soci a inviare fotografie, lettere e appunti che documentino lo sviluppo della psicofarmacologia. Ritengo si tratti di un desiderio, quasi di una necessità, di consolidare le basi culturali della Farmacologia dopo 50 anni di sviluppo in un momento nel quale la sua identità sembra dissolversi sotto l’impatto della biologia molecolare.

La giornata si è articolata in una serie di brevi relazioni che sono passate dalla "Recherche du temps perdu" dei professori Mantegazza e Berti agli eleganti e accurati studi storici sulla Scuola Farmacologica Napoletana presentati dai colleghi Annunziato e Rossi. Ad essi va il merito di dimostrare che l’interesse per gli studi storici può convivere benissimo con una vivace e attuale attività di ricerca sperimentale. Nella sua relazione il Presidente della Farmindustria Nazzari ha messo in evidenza che l’attuale crisi dell’Industria Farmaceutica nazionale trova le sue radici nella storia delle sue origini e nel difficile sviluppo industriale del nostro Paese, in particolare in quello della sua industria chimica. Altri aspetti della storia dello sviluppo della Farmacologia e della Tossicologia sono stati trattati dai Professori Benigno, Preziosi, Cannizzaro, Cuomo e Carruba mentre l’unico psichiatra presente, il prof. Sacchetti, ha rivisitato Kraepelin al quale la psichiatria moderna sembra decisamente ritornare con una revisione diagnostica che può avere ripercussioni nella terapia. Cannizzaro e soprattutto Benigno hanno dimostrato come attraverso i secoli fino a oggi la terapia abbia oscillato fra razionalità e irrazionalità e che alcune speranze fideistiche nei farmaci degli ultimi mesi nel nostro Paese non siano dissimili dalla fiducia nelle virtù terapeutiche della lontana teriaca o del fosforo.

Nelle conclusioni ho cercato di trarre dalla giornata alcuni spunti culturali e operativi per la nostra Società. Primo, l’invito a dare ai nostri studenti e giovani collaboratori il senso che la scienza ha una storia e le scoperte derivano da un passato spesso anche molto lontano. Secondo, l’invito a conservare nei propri Dipartimenti e Laboratori la documentazione dello sviluppo della farmacologia in Italia e dei suoi personaggi più rilevanti, quali Bovet, Erspamer e alcuni dei più giovani colleghi che hanno portato importanti contributi. Conservare anche qualche tipico apparecchio: così come oggi ci fa piacere vedere nei laboratori un vecchio chimografo, in futuro sarà interessante rivedere i vecchi oscilloscopi a valvole, i vecchi registratori. Conservare fotografie, eventualmente inviandone copia alla Segreteria della SIF. Infine pubblicare ogni tanto su SIF notizie o su Le Basi Razionali della Terapia brevi articoli di carattere storico. La SIF, che compirà 60 anni l’anno prossimo, non deve ignorare il suo passato.

¼ "comprate il mio specifico,
per poco io ve lo do.
Ei move i paralitici,
spedisce gli apopletici,
gli asmatici, gli asfitici,
gli isterici, i diabetici,
guarisce timpanitidi,
e scrofole e rachitidi,
persin’ il mal di fegato
che in moda diventò¼ ¼ ."

Con questa deliziosa aria di Dulcamara dall’Elisir d’Amore di Donizetti, che ci ha ricordato come le "vantate" indicazioni terapeutiche dei farmaci abbiano un lungo passato, il Prof. Spano ha concluso una giornata colta e stimolante.

Giancarlo Pepeu

SOMMARIO