Progetto "Catania per Tirana"

 

Il Ministero dell’Università ha recentemente stanziato un fondo di solidarietà per le Università albanesi che sarà gestito da un comitato ristretto di esperti provenienti dalle maggiori Università italiane. Il fondo sarà utilizzato in una prima fase per l’acquisizione di supporti didattici e, successivamente, per il rilancio della ricerca nelle Facoltà che afferiscono ai poli di Medicina e Farmacia, Economia ed Agraria. Come delegato del Rettore dell’Università di Catania, mi sono recentemente recato a Tirana per un incontro esplorativo con il Rettore del locale Ateneo e con i Presidi delle Facoltà biologiche.

In Albania (dove vivono circa 6 milioni di abitanti) esistono 8 università con 28.000 studenti; solo a Tirana, dove funzionano 3 università e 14 facoltà, sono iscritti 13.000 studenti. Nel 1995 si sono laureati 3.700 studenti, che nella quasi totalità rimarranno disoccupati per circa dieci anni. Le strutture didattiche sono obsolete, se non del tutto inesistenti. I professori sono pochi e mal pagati, ma detengono un enorme potere nell’ambito della società albanese. Per esempio, la maggioranza dei ministri è stata negli ultimi cinque anni rappresentata da professori universitari (soprattutto della facoltà di Medicina).

Il risultato della mia missione è stato la redazione di un progetto che è stato chiamato "Catania per Tirana" che prevede tra l’altro il rilancio della ricerca in campo farmacologico e la istituzione di un centro di Farmacologia Clinica. Il progetto include la realizzazione in via prioritaria di uno stabulario presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Tirana, distrutto da una banda armata durante la recente guerra civile.

 

Prof. Filippo Drago
Istituto di Farmacologia
Università di Catania

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